Abstract
La cognizione umana deriva in gran parte dell’esperienza. Gli esseri umani
esperiscono l’ambiente in cui vivono grazie alla fisicità del proprio corpo, e lo
comprendono in gran parte attraverso l’intermediazione dei sensi (cognizione incarnata). La ricerca nell’ambito della linguistica cognitiva e degli studi
di terminologia cognitiva studiano il modo in cui gli esseri umani usano la
lingua e la terminologia per chiarire e categorizzare la propria comprensione
sensoriale, e discutono di tali sensazioni con gli altri. Per cercare di oggettivare il mondo, si usano dei descrittori dell’esperienza sensoriale, mentre si
coniano neologismi per esprimere l’esperienza
aumentata di una determinata realtà osservata dagli esseri umani. In questo capitolo, prenderemo in esame la terminologia sensoriale relativa alle valutazioni qualitative di alimenti e bevande, distinguendo fra standardizzazione e armonizzazione della
terminologia sensoriale in questo settore. La standardizzazione presume lo
specifico assenso a un sistema di comprensione strutturata (una ontologia)
e a un lessico. Per armonizzazione, si intende invece un processo continuo
e autoregolato di comprensione all’interno di un gruppo di utenti di un
linguaggio settoriale. Sia la standardizzazione sia l’armonizzazione saranno
poste in relazione alle idee di Putnam sulla divisione del lavoro linguistico.
In questo capitolo, ci concentreremo sui seguenti temi: l’oggettività e
la soggettività dell’esperire, la terminologia sensoriale e, in particolare, i
descrittori usati per valutare la qualità di alimenti e bevande e la connessione fra comprensione e denominazione (neologismi) in una o più lingue.
Discuteremo alcuni esempi di un nuovo tipo di comprensione fortemente
collegato al marketing dei prodotti: l’armonizzazione dell’attributo
mineralità riferito al vino bianco, la creazione di un neologismo per un prodotto nuovo (lo smoothie), e la complessità dei descrittori usati per la degustazione del caffè
nella prospettiva di un implicito tentativo di giungere alla
standardizzazione. Infine, discuteremo di quanto l’esperienza legata ad
alimenti e bevande sia legata alla cultura e specifica per ciascuna lingua
esperiscono l’ambiente in cui vivono grazie alla fisicità del proprio corpo, e lo
comprendono in gran parte attraverso l’intermediazione dei sensi (cognizione incarnata). La ricerca nell’ambito della linguistica cognitiva e degli studi
di terminologia cognitiva studiano il modo in cui gli esseri umani usano la
lingua e la terminologia per chiarire e categorizzare la propria comprensione
sensoriale, e discutono di tali sensazioni con gli altri. Per cercare di oggettivare il mondo, si usano dei descrittori dell’esperienza sensoriale, mentre si
coniano neologismi per esprimere l’esperienza
aumentata di una determinata realtà osservata dagli esseri umani. In questo capitolo, prenderemo in esame la terminologia sensoriale relativa alle valutazioni qualitative di alimenti e bevande, distinguendo fra standardizzazione e armonizzazione della
terminologia sensoriale in questo settore. La standardizzazione presume lo
specifico assenso a un sistema di comprensione strutturata (una ontologia)
e a un lessico. Per armonizzazione, si intende invece un processo continuo
e autoregolato di comprensione all’interno di un gruppo di utenti di un
linguaggio settoriale. Sia la standardizzazione sia l’armonizzazione saranno
poste in relazione alle idee di Putnam sulla divisione del lavoro linguistico.
In questo capitolo, ci concentreremo sui seguenti temi: l’oggettività e
la soggettività dell’esperire, la terminologia sensoriale e, in particolare, i
descrittori usati per valutare la qualità di alimenti e bevande e la connessione fra comprensione e denominazione (neologismi) in una o più lingue.
Discuteremo alcuni esempi di un nuovo tipo di comprensione fortemente
collegato al marketing dei prodotti: l’armonizzazione dell’attributo
mineralità riferito al vino bianco, la creazione di un neologismo per un prodotto nuovo (lo smoothie), e la complessità dei descrittori usati per la degustazione del caffè
nella prospettiva di un implicito tentativo di giungere alla
standardizzazione. Infine, discuteremo di quanto l’esperienza legata ad
alimenti e bevande sia legata alla cultura e specifica per ciascuna lingua
Translated title of the contribution | Terms and descriptors for food and drinks |
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Original language | Italian |
Title of host publication | Parole per mangiare. Discorsi e culture del cibo |
Editors | Irina Bajini, Maria Vittoria Calvi, Giuliana Garzone, Guiseppe Sergio |
Place of Publication | Milano |
Publisher | LED Edizioni. |
Pages | 157-190 |
Number of pages | 33 |
ISBN (Print) | 978-88-7916-818-2 |
Publication status | Published - 2017 |
Publication series
Name | lingue culture mediazioni |
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Publisher | LED Edizioni |
ISSN (Print) | 2284-1881 |
ISSN (Electronic) | 2421-0293 |
Keywords
- cross - cultural sensory descriptors
- marketing and terminology
- neologisms and food
- translation of food terminology