Giovanni Boine: sperimentazione letteraria fra traduzione e scrittura in proprio

Student thesis: Master's Thesis

Abstract

Dirk VANDEN BERGHE
Verslag over proef ingediend tot het behalen van de graad "Master in de Taal- en Letterkunde: Spaans-Italiaans":

Kim SCHOUKENS
Giovanni Boine: sperimentazione letteraria fra traduzione e scrittura in proprio
anno accademico 2009-2010

A. Contenuti e interpretazioni critiche
- Argomento affrontato e metodologia critica
Il tema, il corpus e la metodologia critica sono descritti nell'introduzione. Se la bibliografia specifica sulla lingua di Boine non è molto ampia (ancora oggi occorre partire dal saggio di Contini del 1937 - non del 1970 come invece segnala la Schoukens), senz'altro è stato opportuno procedere all'analisi seguendo le categorie grammaticali tradizionali. Tuttavia, i punti di riferimento teorico-metodologici sui quali si fonda quest'analisi linguistica e stilistica si riducono nella tesi al minimo necessario (la sola -sebbene magistrale- Prima lezione di stilistica di Mengaldo quale strumento di consultazione per la determinazione di caratteri stilistici non può essere sufficiente in un lavoro scientifico elaborato al termine del Master); almeno alcune grandi descrizioni della lingua italiana, storie della lingua dell'Otto-Novecento o quadri sincronici, come la Grammatica italiana. Lingua d'uso e lingua letteraria di Serianni o la Storia della lingua diretta da Francesco Bruni, avrebbero potuto rendere utili servigi e mettere al riparo da interpretazioni troppo affrettate.
- Risultati della ricerca
Kim Schoukens ha senz'altro compiuto un lavoro impegnativo: l'analisi della lingua dei testi creativi maggiori di Boine (Il peccato e Frantumi), delle recensioni riunite nel volume Plausi e botte e della versione del Lazarillo de Tormes è molto ampia e dà luogo ad alcuni rilievi interessanti. Di là dall'osservazione dei caratteri della traduzione (le 'dislocazioni' sintattiche, lo stile parentetico usato ampiamente da Boine anche nelle recensioni), testo assai meno studiato rispetto a quelli pubblicai in vita dell'autore, K.S. distingue nettamente lo stile nella prima fase dell'attività dello scrittore da quello adottato in seguito. Certo, Boine elaborò la versione dallo spagnolo all'inizio della sua breve carriera, ma è voluto restare (programmaticamente) fedele alla lettera dell'originale: anche per questo motivo mancano ancora tanti tratti salienti e sperimentali delle sue opere più mature.
Con questo, la tesi presenta analisi in cui non è raro rinvenire autentici errori. Solo alcuni esempi. Per ogni opera analizzata, K.S. ha collocato nella categoria "Lessico" diversi fenomeni che appartengono alla mera sintassi, ovvero all'ordine delle parole nella frase (il "che" polivalente, i vari tipi di ripetizione, l'uso dei tempi verbali: si veda alle le pp. 25, 52, 64, 76, 86). Né nel testo boiniano né nella traduzione spagnola ha riconosciuto l'uso del presente storico alternato al passato remoto (nota semplicemente che esistono passi in cui l'autore ha iniziato il racconto in un tempo verbale specifico, per poi passare a un altro tempo verbale: cfr. pp. 62-63). La congiunzione "ché", dal valore causale incontrovertibile e immediatamente riconoscibile (in virtù anche dell'accento grafico), non doveva essere collocata preliminarmente nella categoria più ampia del "che polivalente" (pp. 64-65).
Certe ipotesi di K.S. tendono ad essere alquanto azzardate; ciò è dovuto, a mio parere, al fatto che il presente questo lavoro non è passato al vaglio di una seconda discussione estensiva con il relatore prima della stesura definitiva. Non esiste dubbio sul fatto che l'autrice ha tenuto conto di alcune indicazioni di chi ha seguito l'elaborazione della tesi, ma una discussione più ampia, indispensabile, avrebbe permesso di mettere in luce alcuni punti dell'analisi e nel contempo di eliminare passi che, nel lavoro attuale, presentano ipotesi non ben fondate (o perfino, qua e là, un' interpretazione non del tutto corretta dell'esposizione di Contini). Così, tra i fenomeni di Boine che Contini descrive come "toscanismi", vi è la presenza di anacoluti, ma solo perché il costrutto ha avuto una 'consacrazione letteraria' nei Promessi sposi (p. 34); di questi toscanismi assai particolari occorreva dunque segnalare semmai anche il carattere 'manzoniano', perché l'anacoluto in sé non è definibile sic et simpliciter come "toscanismo" (p. 41). Relativamente ai troncamenti e alle elisioni, bisogna segnlare che a questi fenomeni il presente lavoro dà un peso e un significato molto al di sopra della loro reale rilevanza. Il troncamento e l'elisione sono estremamente diffusi nei testi letterari (e non) tra fine Otto e inizio Novecento, e possono essere interpretati sia come tratti toscaneggianti sia -vedi D'Annunzio, scrittore non troppo sospettato di 'toscaneggiare'- come tratti della lingua scritta alta. È inoltre assai inverosimile che Boine, con i troncamenti o con un ordine alquanto più artificiale delle parole volesse imitare il testo spagnolo che stava traducendo (vedi, rispettivamente, alle pp. 69 e 87-88, e 75-89 della tesi): entrambi i fenomeni erano radicatissimi nella tradizione italiana, dalla quale anche un autore sperimentale come Boine prendeva pur sempre le mosse.
In altri punti del lavoro,K.S. fa delle costatazioni importanti senza ipotizzare nulla, come laddove afferma che nella raccolta Plausi e botte le espressioni colloquiali sono assai più presenti rispetto alle altre opere di Boine. Uno sguardo più a fondo a questo tipo di critica letteraria avrebbe fatto capire che le recensioni raccolte più tardi in volume sono di tipo 'militante' (cfr. i coevi Scoperte e masssacri e Statue e fantocci di Ardego Soffici) e dunque atti a tradurre più agevolmente gli 'umori' dell'autore di quanto non avesse potuto fare una critica letteraria più accedamica.


B. Lingua e stile
-Stile e registri linguistici
La tesina è complessivamente parlando scritta un italiano abbastanza corretto, ma troppe sono ancora le improprietà di lingua (accordo sostantivo-aggettvo; uso improprio dei verbi "consacrare", "verifcare, "constatare", "distaccare" ecc.); buona parte di esse sono segnate sulla copia di chi scrive, la quale potrà essere consultata dietro richiesta.
- Struttura
La tesi presenta una struttura suffientemente logica.
Date of Award2010
Original languageItalian
SupervisorDirk Vanden Berghe (Promotor)

Keywords

  • Italian literature

Cite this

'